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Or quinci, or quindi si fa dar la strada,
ma innumerabil turba il passo intrica:
veggonsi in aria andar teste e cervella,
e nel sangue notar milze e budella.
38
Da mille lance il Re percosso e cinto
e da mille spuntoni e mille dardi,
tutto molle di sangue, e mezzo estinto
ha il famoso drappel di que gagliardi.
Tognon rimproccia i suoi da l ira vinto,
e grida:  Ah feccia d uomini codardi,
s vilmente morir, scannaminestre?
Che vi sia dato il pan con le balestre! 
39
Sospinse il rampognar di quell altiero
ognuno incontro al Re, cui sol restato
vivo de suoi nel gran periglio il fiero
Leupoldo conte di Nebrona a lato:
morto da cento lance il buon destriero
sotto il Re cadde, ed egli in pi balzato
fulmina e uccide di due colpi orrendi
Petronio ed Andal de Carisendi.
Letteratura italiana Einaudi 137
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
40
Berto Gallucci e  l Gobbo de la Lira
gli sono sopra, e l uno e l altro il fiede;
ma il generoso cor non si ritira,
ben che sieno a cavallo, ed egli a piede.
Il conte che si volge e  n terra il mira,
balza di sella e  l suo caval gli cede;
ed ei, perch rimonti il suo signore,
rimansi a piedi, e  n mezzo a l armi muore.
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Il Re prende la briglia e salir tenta,
ma lo distorna il Gobbo e gliel contende;
egli una punta al fianco gli appresenta,
e con la gobba al pian morto lo stende.
Tognon smonta fra tanto, e al Re s avventa
dietro a le spalle, e ne le braccia il prende,
e Pasotto Fantucci e Francalosso
e Berto e Zagarin gli sono addosso.
42
Il Re si scuote, e a un tempo il ferro caccia
nel ventre a Zagarin che gli a rimpetto,
ma non pu svilupparsi da le braccia
di Tognon che gli cinge i fianchi e  l petto;
ed ecco Periteo giugne e l abbraccia
subito anch egli, e  l tien serrato e stretto;
ei l uno e l altro or tira, or alza, or spigne,
ma da legami lor non si discigne.
Letteratura italiana Einaudi 138
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
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Qual fiero toro, a cui di funi ignote
cinto fu il corno e  l pi da cauta mano,
muggisce, sbuffa, si contorce e scuote,
urta, si lancia e si dibatte in vano;
e quando al fin de lacci uscir non puote,
cader si lascia afflitto e stanco al piano:
tal l indomito Re, poich comprese
d affaticarsi indarno, al fin si rese.
44
Fu drizzato il carroccio, e fu rimesso
in sedia il Podest tutto infangato;
non si trov il robon, ma gli fu messo
in dosso una corazza da soldato;
le calze rosse a brache avea, col fesso
dietro, e dinanzi un braghetton frappato,
e una squarcina in man larga una spanna,
parea il bargel di Caifs e d Anna.
45
Ei gridava in Bresciano:  Innanz, innanzi;
che l rott ol nemig, valent soldati:
feghe sbit la schitta a tucch sti Lanzi
maledetti da D, scommunegati. 
Cos dicendo, gi vedea gli avanzi
del destro corno andar qua e l sbandati,
e raggirarsi per que campi aprichi
cercando di salvar la pancia ai fichi:
Letteratura italiana Einaudi 139
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
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per che  l buon Perinto avea gi rotti
Tedeschi e Sardi e Garfagnini e Corsi
e gli altri ch al bottin fallace, indotti
da mal cauta speranza, erano corsi.
I Tedeschi, del vino ingordi e ghiotti,
dietro a certi barili eran trascorsi,
che ne credeano far dolce rapina;
e in cambio di verdea trovr tonnina.
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Al primo suon de la nemica pesta
il popolo del mar le spalle diede;
si restrinse il tedesco e fece testa;
in dubbio il Garfagnin sospese il piede:
ma la cavalleria giugne e calpesta
con impeto e furor la gente a piede;
n la picca tedesca o l alabarda
ferma i cavalli armati o li ritarda.
48
A Corrado Roncolfo, il capocaccia
del Re che facea a gli altri animo e scudo,
sovragiugne Perinto, e ne la faccia
mette per visiera il ferro crudo.
A Guglielmo Sterlin, nato in Alsaccia,
tronca d un man rovescio il collo ignudo,
e Ridolfo d Augusta e Giorgio d Ascia
feriti di due punte in terra lascia.
Letteratura italiana Einaudi 140
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
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Un giovinetto fier nato su  l Reno,
su  l Panaro nudrito, Ernesto detto,
che col bel viso e col guardo sereno
potea infiammar qual pi gelato petto,
vedendo i suoi che gi le spalle avino
volte a fuggir, da generoso affetto
e da nobil deso di gloria mosso
un destriero african gli spinse addosso.
50
Perinto il colpo del garzone attende,
e a l arrivar ch ei fa cala un fendente.
il destrier, che di scherma non s intende,
s arretra come il suon del ferro sente;
a l estremo del collo il brando scende;
cade in terra il meschin morto repente.
Ernesto, che mancarsi il destrier mira,
balza in piedi di sdegno acceso e d ira,
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e d una punta ne la coscia il fiede.
Volge Perinto e  l ferro a un tempo abbassa;
ma ei si ritira, e de l antico piede
d un olmo si fa scudo e  l campo lassa;
quei l incalza fremendo ed egli cede,
e va girando e fugge e torna e passa.
Cos corre a la pianta e si difende
il ramarro che  l bracco a seguir prende.
Letteratura italiana Einaudi 141
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
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Jacona capitan de Soraggini,
ch amava Ernesto pi de la sua vita,
poi che gli occhi rivolse a i rai divini
onde l anima accesa era invaghita,
e  l vide star su gli ultimi confini,
corse precipitoso a dargli ata
abbandonando i suoi, che mal condotti
in fuga se ne gan sbandati e rotti.
53
In arrivando il ritrov piagato
nel destro fianco e da la doglia vinto;
spinse il destrier d un salto,  l brando alzato
su la fronte a due man fer Perinto;
e se non che quell elmo era temprato
per man del saggio Argon, l avrebbe estinto,
ma di s tolto e di cader in forse
portato dal destrier qua e l trascorse.
54
Al garzon Jacona rivolto allora
 Ernesto, gli dicea, la nostra gente
rotta si fugge, e noi facciam dimora,
e perdiamo la vita inutilmente.
Deh non voler che cada insieme a un ora
mia viva speme e tua belt innocente. 
 Vattene, rispond ei, ch  l destrier mio
vendicar voglio o qui morire anch io. 
Letteratura italiana Einaudi 142
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
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 O fanciul troppo ardito e poco accorto
(soggiunge Jacona) mira che questa
che ci costrigne a ritirarne in porto,
pi ch a te non par fiera tempesta;
ma se l affanno d un destrier gi morto
e la vendetta sua quivi t arresta,
prenditi in dono il mio.  N pi s estese;
ma gli porse la briglia, e gi discese.
56
Quegli  l ricusa, ed egli pur s affretta
che  l prenda; e mentre i prieghi orna e rinforza,
ecco torna Perinto a la vendetta,
e fere Jacona di tutta forza.
Con quel furor che vien dal ciel saetta,
passa il brando crudel la ferrea scorza
del grave scudo e la corazza forte,
e lascia Jacona ferito a morte.
57
Cadde il misero in terra, e quasi a un punto
poco lungi da lui cadde Perinto,
cui, passato nel petto e nel cor punto,
rest il cavallo a quell incontro estinto.
Al suo vantaggio allor non bada punto
Ernesto, e corre da la rabbia vinto
a mezza spada a disperata guerra
poi che l amico suo vede per terra.
Letteratura italiana Einaudi 143
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
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Ernesto di due colpi in su l elmetto
con tanta forza il cavalier percosse,
che ribattendo su l arcion col petto
sovra il morto destrier tutto piegosse.
Lo sguardo allor drizzando al giovinetto
su le ginocchia Jacona levosse,
e disse:  Ah non voler perir tu ancora, [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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